Mastoplastica Additiva: Rischi, Protesi, Post-operatorio e Costi

mastoplastica additiva

IL TUO CORPO, IL TUO SENO: MASTOPLASTICA ADDITIVA

Simbolo indiscusso di femminilità e sensualità, il seno rappresenta da sempre per l’universo femminile un elemento imprescindibile di bellezza. Complici le statue ed i dipinti dei più grandi artisti, la storia lo ha reso emblema di fascino, armonia e seduzione. Tutte queste caratteristiche sono rimaste immutate nei secoli e vengono attribuite al seno femminile ancora oggi.

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Dr Lazzeri, a quali parametri deve rispondere un seno femminile per aderire ai canoni di bellezza della società moderna?”

“Sembrerà un controsenso, ma proprio ciò che è più rappresentativo della bellezza femminile sfugge a quelle che sono le rigide regole della classificazione” ci risponde il Dr Davide Lazzeri, specialista in chirurgia plastica ed estetica. “Mi spiego meglio. Il seno è una caratteristica individuale, come può esserlo il colore degli occhi, ed è essenziale, non tentare di inquadrarlo in una dimensione o forma prestabilita. Ogni donna lo deve sentire come proprio perché esso non sia fonte di disagio.”

“Come si comporta in tal senso nella sua professione di chirurgo estetico?”

“I progressi chirurgici in questo ambito hanno aderito a questo concetto basilare e cioè che l’intervento di mastoplastica additiva venga completamente plasmato sulla persona.” Continua Lazzeri, che svolge la propria attività professionale presso la Clinica Villa Salaria di Roma. “Al fine di ottenere un risultato ottimale per la paziente e per il chirurgo stesso, è necessario considerare quelle che sono le caratteristiche fisiche della donna, come la larghezza del torace e delle spalle e l’altezza, ma anche cercare di coglierne l’aspetto caratteriale, emotivo, il più difficile da valutare. Il seno risultante deve completamente integrarsi con la figura della paziente, con la sua personalità, con le sue curve, armonizzandone la silhouette.”

“Quindi una chirurgia del seno pianificata sui desideri della persona… “

“Esatto. Inoltre, in risposta a questa esigenza, le ditte produttrici forniscono una vastissima gamma di protesi variabili per forma, dimensione e proiezione, permettendo di ottenere, anche a parità di volume scelto, un seno più sodo e proiettato oppure più morbido e naturale, adattandosi al desiderio della paziente ed alla sua fisicità.” sottolinea il chirurgo.

“Una curiosità. Da dove passa per inserire le protesi?”

“Nel rispetto dell’intimità, del desiderio di non rendere evidente la mia mano, anche la cicatrice, punto di accesso cutaneo per il posizionamento della protesi, risulta nascosta. La scelta di praticare la cicatrice a livello del solco mammario o a ridosso del margine inferiore dell’areola mammaria è puramente tecnica ed è legata principalmente alla dimensione dell’areola che se troppo piccola non permette l’inserimento della protesi da quella sede. Lo scopo è comunque in entrambi i casi quello di mascherare completamente la cicatrice risultante che resta nascosta anche in costume da bagno.”

“Dottore: protesi sottoghiandola o sottomuscolo? Se ne sente tante al riguardo”

Perfino la tecnica di alloggiamento della protesi è diversa a seconda della persona. Una volta praticata l’incisione cutanea, si crea una “tasca”, ossia uno spazio che verrà poi occupato dalla protesi scelta. A seconda dello spessore della ghiandola mammaria pre-esistente e dello strato di tessuto adiposo che ricopre la superficie superiore del muscolo pettorale della paziente, il chirurgo decide se allestire questa tasca al di sotto della ghiandola stessa o al di sotto del muscolo pettorale. Quest’ultima opzione viene preferita nelle pazienti più esili con i tessuti sottocutaneo o ghiandolare scarsamente rappresentati che risulterebbero quindi insufficienti a coprire il bordo superiore della protesi. Il risultato estetico è ottimale con entrambe le metodiche se applicate con la giusta indicazione.

“Qualche considerazione sul post-operatorio?”

“Subito dopo l’intervento il seno risulta di consistenza aumentata per qualche settimana, tempo necessario perché l’organismo si adatti alla protesi impiantata e si riassorba l’edema creato nell’atto chirurgico. Terminato questo processo il seno sarà del tutto indistinguibile da uno naturale.” conclude il dottor Lazzeri. Ed aggiunge “L’evoluzione della tecnica chirurgica e della tipologia delle protesi disponibili in commercio rendono la mastoplastica additiva un intervento adattabile ad ogni tipo di paziente, sia che essa abbia un seno piccolo e poco sviluppato e abbia il desiderio di un seno più prosperoso, o che abbia un seno svuotato per gli esiti di gravidanza ed allattamento e voglia ritornare allo stato precedente. Oggi è possibile farlo con un risultato del tutto naturale.”

Per ulteriori informazioni e foto riguardo la mastoplastica additiva è possibile visitare il sito internet del dott. Davide Lazzeri a questo indirizzo: http://doc.davidelazzeri.com/

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