Facebook e internet sono dei mezzi potentissimi i quali celano non poche insidie alle quali cedono spesso gli adolescenti.
La vittima stavolta è una quindicenne residente in provincia di Rimini, la quale è stata addescata da un impiegato informatico brianzolo di 35 anni.
La triste vicenda è iniziata molti mesi prima del suo epilogo, quando l’uomo attraverso un profilo da lui gestito, ha richiesto l’amicizia virtuale alla ragazza. Dopo qualche chiacchiera e confidenze tra i due, l’uomo ha avanzato richieste sempre più incalzanti: prima foto normali di lei, per poi chiederne sempre di più spinte. La ragazza, dopo le pressanti richieste dell’uomo, ha proceduto al blocco del profilo dell’addescatore, interrompendo tutti i contatti.
L’Uomo però non ha mollato, creando un profilo falso che apparentemente appartenesse ad un sedicenne, quindi coetaneo della ragazza. Stesso approccio, confidenze, chiacchierate e richieste di foto.
A questo punto, la ragazza si era aperta molto con quello che lei credeva un suo coetaneo, e purtroppo sono iniziati i primi ricatti: una volta scoperta la cattiva fede del profilo con cui chattava, la ragazza inizialmente si è rifiutata di mandare sue foto, ma dall’altra parte la minaccia di dire tutto ai genitori di ciò che la ragazza aveva confidato, ha fatto si che la giovane sottostasse alle richieste del molestatore.
Per mesi ha tenuto questo rapporto di sottomissione online segreto, e agli occhi dei genitori infatti è apparsa molto chiusa e cupa. Hanno pensato fosse l’adolescenza e la voglia di spazi tipica dell’età, ma il problema della ragazza era grande, il disagio cresceva in lei, per mesi, fino all’epilogo.
E’ stata trovata in bagno, sconvolta, intenta a tagliarsi le vene. Da questa scoperta sconcertante tutto è venuto alla luce, e fatta denuncia verso ignoti. La polizia ha rintracciato il molestatore, un insospettabile come spesso accade. Sul suo pc sono state rinvenute diverse foto di adolescenti da lui addescate, costituendo materiale pedo-pornografico.
La ragazza adesso è seguita da psicologo e dai genitori, e per adesso, rimarrà lontana da Facebook finchè non supererà il trauma.