Se in altri tempi era solo bullismo adesso viene chiamato cyberbullismo perchè praticato nel ciberspazio, tutto ciò che riguarda odio e violenza incitato su piattaforme social.
I vari social sono in costante aggiornamento e si muovono sempre più con misure stringenti e rigide verso coloro che praticano bullismo.
Twitter, in particolare, si è occupata recentemente di ampliare la funzione ‘mute’ che permette di nascondere contenuti che non si vuole vedere e allo stesso tempo si è occupata di approfondire la segnalazione verso coloro che violano le politiche del social stesso.
Tra le varie cose, la società del noto social ha fatto sapere che i suoi dipendenti a tal riguardo verranno sottoposti a maggiore formazione per indentificare comportamenti razzisti, di odio e/o di abusi direttamente alla fonte.
Purtoppo nel porre questi limiti bisogna fare attenzione anche a non oltrepassare la libertà di parola ed espressione.
Il confine è molto sottile e soprattutto non è facile trovare metodi che mettano fine a questo tipo di comportamento anche perchè vietando, in genere, qualsiasi cosa, si sà la gente trovera altri modi per fare quella determinata cosa.